…chi ama la luce, il profumo del mare, il verde lussureggiante dei limoneti e delle vigne che arrivano a lambire la spiaggia…è a Maiori che deve venire. Ospite dell’Hotel Residence San Pietro!
Frequentata da Etruschi, dai Greci e poi dai Romani, all’epoca della Repubblica Marinara Reghinna Major, questo il nome originario della cittadina, fu il cuore commerciale del piccolo stato, sede dei magazzini generali, degli arsenali e dell’Ammiragliato, crocevia dei commerci tra la costa e l’entroterra agricolo. L’8 Settembre 1943 fu teatro dello sbarco delle truppe Alleate che liberarono l’Italia dai nazi-fascisti poi, nel 1954, fu stravolta da una disastrosa alluvione. Seguì una tumultuosa ricostruzione che realizzò una eccezionale fusione di antico e moderno, che sposa le antiche mura cittadine e i quartieri dei pescatori con moderni alberghi, un magnifico lungomare, la più lunga spiaggia attrezzata della Costa, giardini e fontane…
Maiori ospita importanti monumenti:
la Collegiata di Santa Maria a Mare, il Palazzo Mezzacapo, il Convento di San Francesco, il Castello di San Nicola de Thoro-Plano, l’unico superstite dell’imponente sistema difensivo del Ducato di Amalfi, e la meravigliosa badia di Santa Maria de Olearia.
Vanta, inoltre, una eccezionale tradizione pittorica, che toccò l’apice nella prima metà del secolo scorso, con il movimento dei Costaioli oltre che una consolidata tradizione cinematografica che prese il via nella seconda metà degli anni ‘40 con Roberto Rossellini. Erano gli anni del felice idillio con Anna Magnani, dell’arrivo di Ingrid Bergman, e delle prime scenate di gelosia. Tra romantiche passeggiate e liti furibonde presero vita Paisà nel 1946, Amore e La Macchina Ammazzacattivi nel ‘48, Viaggio in Italia del 1953. Nei cast dei suoi film c’erano sempre gli abitanti di Maiori e della Costiera, definiti dal regista “dei pazzi ubriachi di sole, che credono di aver visto il Diavolo…”
Maiori e l’Hotel Residence San Pietro si trovano a pochi chilometri da Amalfi, Ravello, Positano, Paestum, Pompei, Sorrento… a meno di un’ora da Capri, un po’ di più da Ischia e Procida!
L’Hotel Residence San Pietro, infine, è la location ideale per prendere parte ai fantastici eventi che arricchiscono le tradizioni ed il folklore maiorese, nonché per meravigliose passeggiate nel verde lussureggiante e tra i limoneti della Costa d’Amalfi
Questa bella chiesa, che domina il centro cittadino, venne edificata nel XIII secolo per accogliere la statua di Santa Maria a mare, rinvenuta sulla spiaggia di Maiori dai pescatori nel 1204.
L’interno, a tre navate, presenta un bel soffitto a cassettoni, eseguito nel 1529 dal pittore napoletano Alessandro De Fulco e, lungo gli altari laterali, statue e dipinti collocabili tra il XVI ed il XVIII secolo.
Nella cripta è allestito il Museo d’arte sacra Clemente Confalone che, tra le numerose opere d’arte, conserva: un paliotto in alabastro scolpito a bassorilievo, il più grande che si trovi in Italia; un reliquiario intarsiato d’avorio, del XIV secolo; la statua della Madonna Assunta che il 15 agosto, al culmine di una seguitissima processione, marinai devoti riportano in chiesa risalendo di corsa la Scala Santa, a mimare la celeste “Assunzione” in cielo.
La potente casata, che dominò la vita economica, sociale e politica di Maiori e di parte della Costiera Amalfitana, ha lasciato nelle cittadina:
Un Palazzo, da visitare per ammirare lo scintillante “Salone degli Specchi” e i quadri dei pittori “Costaioli”.
I Giardini all’italiana, disegnati a forme di Croce di Malta, dai vialetti adorni di rose ci si affaccia su vasche interrate che vengono riempite con l’acqua del fiume Reginna per donare refrigerio nei torridi mesi estivi.
Un Castello, la cui forma bizzarra, secondo la tradizione, gli fu ispirata dall’illustrazione di una scatola di fiammiferi.
Un detto, Guido, “’o Marchese ’e Majiure”, divenne proverbiale poiché, dopo pranzo, aveva l’abitudine di affacciarsi dai balconi del Palazzo e proclamare: “quanno haggio mangiato io, have mangiato tutt’ ’o munno!” (dopo che ho mangiato io può considerarsi sazio tutto il mondo!).
L’insediamento fu fondato sul finire del X secolo dall’anacoreta Pietro, che elesse romitaggio nella grande grotta.
Al sant’uomo, in seguito, si associò il nipote Giovanni, il quale, seppur dodicenne si tramanda, esibisse una folta barba bianca, spuntata in seguito all’incontro/scontro con “il Diavolo”. In breve tempo ai due eremiti si unirono numerosi proseliti, che trasformarono il romitaggio in cenobio mariano, articolato in tre cappelle sovrapposte.
Al primo piano, dove si trova il locale più antico, si possono vedere: l’affresco della Madonna orante, tra i Santi Paolo e Giorgio e le celle di monaci, nel corso dei secoli adibite a camere funerarie. Da qui il nome di “catacombe” attribuito in loco al complesso, e tutta una serie di credenze riguardo misteriose presenze…
Il locale soprastante, articolato in due navate, rivestiva funzioni di chiesa. L’ambiente presenta interessanti affreschi, attribuiti a Leone Amalfitano, monaco benedettino vissuto nell’XI secolo.
Una breve scala, infine, collega all’ultima cappella, affrescata coi Miracoli di San Nicola di Bari.
La settimana di Mezza Estate a Maiori si traduce in una serie di eventi che, tra sacro e profano.
Toccano il culmine il 15 agosto, con la statua della Madonna Assunta che, dopo essere stata portata in processione per le vie del paese, viene ricondotta in chiesa da abilissimi marinai che risalgono di corsa la Scala Santa. La “corsa” intende raffigurare la “celeste assunzione” al cielo della Madre di Dio.
A mezzanotte chiude i festeggiamenti un fantastico spettacolo pirotecnico sul mare.
Il più bel Carnevale della Costa d’Amalfi.
Sull’ampio lungomare, al ritmo di samba, sfilano numerosi carri allegorici, accompagnati da nugoli di ballerini in maschera, coriandoli, e tanta allegria!
Concludono la kermesse concerti, incontri culturali e un trionfo di piatti della tradizione: lasagne, chiacchiere, leatina di maiale, sanguinaccio…
https://grancarnevaledimaiori.it
Le ”mulegnane c’a’ ciucculata” rappresentano il “piatto della festa” dei Maioresi, nei giorni in cui celebrano la festività dell’Assunzione.
In origine furono le “mulignana c’ ‘o ddoce”, ovvero le melanzane intrise nel liquore Concerto che, si dice, furono preparate per la prima dai monaci del Convento di San Francesco a Polvica. Il gradimento fu tale che la nuova ricetta si diffuse rapidamente tra le comunità religiose della Penisola Sorrentina, subendo continui ritocchi e aggiunte fino a che le fette di melanzane finirono immerse in una salsa a base di cioccolato.
Oggi le “mulegnane c’a’ ciucculata” rappresentano il “piatto della festa” dei Maioresi, e il suo aroma celebra la festa dell’Assunzione!
Ricetta su LaVolpePescatrice
Ė il santuario più importante del circondario.
Collocato a 596 metri slm, fu fondato nella prima metà del ‘500 come romitaggio. Fu poi ampliato via via che aumentava il numero dei frati e nel 1663 fu affidato ai padri Camaldolesi. Chiuso in seguito alle “leggi eversive”, venne poi abbandonato.
Oggi si possono visitare la chiesa e la Grotta dell’Apparizione, che si trova nella parete rocciosa sottostante la chiesa. Secondo la tradizione venne scoperta da un pastore del luogo, Gabriello Cinnamo, che vi entrò seguendo una colomba. Successivamente, mentre riposava nell’antro, si manifestò la Vergine che gli comandò di edificare un altare. Cinnamo, vestito l’abito romito, costruì la chiesetta ed il monastero. Il Lunedì di Pentecoste si tiene una grande festa in onore della Madonna Avvocata.
l Lunedì di Pentecoste il Monte dell’Avvocata (monte Falerzio) brulica di fedeli provenienti dall’intera Costiera. Al suono ininterrotto delle campane, è usanza che ogni pellegrino esegua qualche rintocco, a mezzogiorno si svolge la processione, con la statua della Madonna che per l’intero tragitto viene irrorata da una pioggia di petali di rosa. La festa si protrae fino al pomeriggio, tra canti, balli e antiche “tammorriate”…
www.aziendaturismo-maiori.it/maiori_life/Avvocata.htm
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